La nuova ADM riparte dalla Conferenza Unificata. Tutti d’accordo su regole uniformi in tutt’Italia

Forse è la prima volta che il regolatore del gioco, l’Adm (Agenzia dogane e monopoli), ha invitato e ascoltato in pubblico così tanti rappresentanti dell’industria di questo settore. Lo ha fatto con gli Stati Generali ADM, che si sono tenuti a Roma il 27 e 28 luglio scorsi.

Non si è trattato di incontri puramente formali ma di confronti che hanno anche messo a confronto opinioni opposte. Come è successo durante la tavola rotonda dal titolo “Tra liberismo e proibizionismo. Il bilanciamento tra la libertà d’iniziativa economica e il diritto alla salute nel gioco pubblico”, dove la ricercatrice Claudia Mortali, dell’Istituto superiore di sanità, ha sostenuto l’importanza del distanziometro come misura preventiva mentr

Da sinistra: Emmanuele Cangianelli (presidente Associazione Esercenti Giochi Pubblici – Fipe); Claudia Mortali (primo ricercatore del Centro nazionale dipendenze e dopingIstituto Superiore della Sanità); Emilio Zamparelli (presidente Sindacato Totoricevitori Sportivi – Fit).

e i rappresentanti della Fipe (pubblici esercizi) e Fit (tabaccherie ricevitorie) chiedevano di rivederle perché si sono rivelate del tutto inefficaci.

Il punto sul quale, comunque, erano tutti d’accordo, è l’urgenza di un riordino normativo del settore. Lo stesso Roberto Alesse, direttore generale di Adm, ha ricordato che dopo il decreto che ha dettato le n

uove regole per il gioco on line, c’è adesso da risolvere il problema del gioco fisico che vede tutte le concessioni scadute o prossime alla scadenza. Concessioni che non possono essere rinnovate se non si stabiliscono delle regole che superino le divisioni territoriali e le incertezze che impedirebbero qualunque investimento imprenditoriale.

Roberto Alesse, direttore generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli

Anche qui sembra che ci sia un accordo di massima tra istituzioni e privati: sarà la Conferenza Unificata (le Regioni insieme alle provincie a statuto speciale) a dovere proporre delle regole uniformi per la dislocazione dei punti gioco su tutto il territorio nazionale. Si può ripartire, quindi, dalla piattaforma che era stata messa a punto nel 2017 con la guida di Pier Paolo Baretta, sottosegretario ai giochi nei Governi Letta e Renzi.

Agli Stati Generali si è parlato anche dell’importanza della formazione per prevenire il gioco patologico. Formazione soprattutto del personale che ha contatto con i giocatori e può individuare per tempo i comportamenti a rischio fornendo un primo supporto anche indirizzando verso strutture che possono aiutare chi rischia di cadere in una dipendenza.

Gli Stati Generali dell’ADM hanno rappresentato un momento di riflessione collettiva sull’evoluzione del gioco d’azzardo in Italia. Le decisioni e le strategie che emergeranno da questo evento avranno un impatto significativo sul futuro del settore, con l’obiettivo di promuovere un ambiente di gioco sicuro, responsabile e sostenibile per tutti gli italiani.

 

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